Feng Shui, divani, colori l’ultima frontiera del restyling a scuola
(La Repubblica 22/01/2019)
BOLOGNA
Matthew J. Baldwin, iscritto al biennio universitario al Mit di Boston, insegna fisica in inglese ai liceali dell’istituto Mattei di San Lazzaro, alle porte di Bologna: scrive alla lavagna la sequenza di un esperimento, gli studenti lo eseguono seduti a gruppi intorno a tavoloni. È arrivato in questi giorni, fa lezione in un’aula, cosiddetta Teal, progettata dal suo prestigioso istituto. La scuola l’ha appena inaugurata insieme al restyling di atrio e corridoi, ogni luogo è usato: piante in mezzo a banchi azzurri esagonali, puff colorati dove fermarsi per una pausa, un colloquio, un ripasso. «Sogno una scuola che diventi un centro sociale», dice il preside Roberto Fiorini guardando avanti. Molto. Ma intanto questa è l’ultima frontiera: aule senza cattedra, banchi che s’incastrano come origami su carta, divanetti e puff ovunque, biblioteche dove è permesso studiare sdraiati per terra. E poi aule feng-shui — la prima alle medie don Milani di Mantova — e “debate”, arredate come uno studio televisivo da talk show per allenare gli studenti ad argomentare.
Quello di nuovi ambienti di apprendimento è un fenomeno in crescita nel mondo della scuola. Non è censito, avanza a macchia di leopardo. Non senza rendere ancora più evidente il grande paradosso: istituti fatiscenti, presidi in allarme sulla sicurezza e che intanto s’inventano nuovi arredi per ribaltare come un calzino l’insegnamento tradizionale.
«Le contraddizioni ci sono, puoi avere lo spazio più innovativo e i bagni a pezzi. È un cambiamento lento — ragiona Fiorini — L’arredo diverso obbliga i docenti a sacrificare la lezione frontale». Si cambia la didattica partendo anche solo da un sofà per arrivare ai visori nell’aula a realtà aumentata che sarà inaugurata al Majorana di Brindisi: «Un conto è indicare una stella, un altro poterla virtualmente toccare», spiega la docente di chimica Rossella Palmizio.
L’istituto Indire le chiama “Avanguardie educative”, una rete di nuove idee (non solo spazi) che negli ultimi quattro anni è passata da 22 scuole a quasi mille. Nello stesso periodo, le aule Teal (technology enhanced active learning), basate sull’apprendimento attivo, sono state inaugurate in 212 istituti, quelle per il dibattito da 21 sono passate a 301. Al Fermi di Mantova è stata la scuola a progettare i banchi: gli origami desk, triangolari, per lavori di gruppo e personalizzati. Paolo Biagioli, il preside del liceo Amedeo di Savoia di Pistoia, dove è nata l’aula coi divani e quella in terrazza, aprirà in primavera un’aula in giardino. I banchi? Trenta tronchi di legno, portati dalla Comunità montana, che saranno messi a semicerchio con avvolgicavo per appoggiarsi. «In un ambiente dove si sta bene si lavora con più intensità», racconta.
«Avanguardie che si muovono in una condizione di base dell’edilizia scolastica scoraggiante», osserva Raffaella Valente, architetto della Fondazione Agnelli impegnata a Torino nella riqualificazione di istituti. Lo fa a suo modo anche la rete delle “Scuole senza zaino”. Alla primaria Zoebeli di Santa Giustina, nel riminese, le matite condivise ruotano al centro di tavoli come in un sushi bar. «Il punto di partenza deve sempre essere l’esigenza didattica», avverte Valente. Alle elementari San Filippo di Città di Castello gli alunni delle due prime sono accolti in un open space. «Non esiste più il “mio banco”, la scuola con corridoi, aule e bagni, ma spazi dove rilassarsi, imparare, fare comunità», spiega il preside Massimo Belardinelli. Non ha dubbi Angelo Bardini, il prof che ha rivoluzionato le biblioteche scolastiche: «Se non togliamo le cattedre e non superiamo il concetto di aule non cambieremo mai la scuola».
Da Bologna a Brindisi in molti istituti si punta all’avanguardia educativa. Perché l’apprendimento diventi davvero attivo
Pistoia. Nel liceo Amedeo di Savoia è nata un’aula con i divani e un’altra in terrazza In primavera sarà la volta dell’aula in giardino
Mantova. La scuola media Don Milani, dove ci sono aule feng-shui e “debate” arredate come se si fosse in un talk show televisivo: i ragazzi devono imparare ad argomentare
Bologna. L’atrio dell’Istituto Mattei di San Lazzaro. Qui c’è l’aula “Teal” progettata dal Mit di Boston. Il restyling ha interessato tutto l’edificio. Ci sono anche alberelli e piante